Nella cessione del quinto la rata dovuta dal debitore alla banca viene trattenuta direttamente dalla busta paga dello stesso. Sarà il datore di lavoro che verserà l’ammontare della rata alla banca creditrice, anziché darla al suo dipendente. È possibile quindi che si verifichino dei ritardi nel pagamento di una o più rate mensili. La colpa ovviamente non può essere del beneficiario del prestito, tuttavia sarà lui a vedersi sanzionare. L’entità di questi ammonimenti viene stabilito dalla banca stessa, e reso noto al cliente al momento della stipulazione del contratto del prestito e dell’assicurazione. A cosa può andare incontro quindi il debitore, in caso di ritardi nei pagamenti?
– È possibile che debba pagare degli interessi di mora, che sono pari al TAN stabilito per il suo prestito;
– Potrebbe dover sostenere le spese per gli interventi di recupero stragiudiziale, svolti dall’Istituto bancario o da enti esterni;
– Eventuali spese per interventi legali saranno sempre a carico del richiedente;
– Il beneficio del termine potrebbe decadere;
– In ultimo, qualora i ritardi siano frequenti o particolarmente dilatati nel tempo, il debitore verrebbe segnalato e iscritto alla lista Crif (cattivi pagatori).
Infine è possibile che la banca decida di pignorare lo stipendio del debitore, per una somma pari a quanto lo stesso gli deve (e non gli ha pagato). Questo vale sia nel settore privato, che in quello pubblico. Ovviamente è pignorabile un massimo del 20 % dello stipendio ogni mese, per un tempo tale da permettere alla banca di essere risarcita. Purtroppo anche se il vero colpevole è il datore di lavoro, disonesto o poco attento, a pagarne le conseguenze sarà il suo dipendente. Teniamo a mente questa cosa quando scegliamo di sottoscrivere un simile prestito!
Se invece vogliamo rimborsare in un’unica rata la banca, magari dandogli tutto il denaro che gli spetta in una volta, avremo una riduzione del costo. Questo “sconto” è pari al valore degli interessi previsti e non maturati. Si toglie alla somma rimasta da saldare l’ammontare di tutti gli interessi previsti per i mesi successivi. Ciò che rimane è quello che poi effettivamente dovremo rendere alla banca.